E’ nel contesto degli eventi squisitamente culturali che – dopo il successo della manifestazione di Strasburgo – la “Festa della Pizza” scrive a Roma, nel luglio del 2001, un importante capitolo della storia della pizza: la produzione della prima “verace pizza napoletana artigianale certificata” al mondo.
Tre anni prima, infatti, un apposito comitato tecnico, costituitosi in seno all’UNI, aveva stilato una norma, successivamente emanata come UNI 10791:98, nella quale venivano accuratamente definite le materie prime, il processo produttivo, le prove ed i controlli per la preparazione della verace pizza napoletana artigianale.
Questa norma, però, era rimasta “lettera morta”, nel senso che nessuno aveva mai “certificato” cioè abilitato – a fronte di prove e controlli da parte di un ente terzo – una struttura produttiva a preparare la verace pizza napoletana artigianale.
La sfida è raccolta dal “Comitato Tecnico Scientifico” della Festa della Pizza nel 2000. Si lavora intensamente. La norma UNI 10791:98 definisce puntigliosamente ogni fase del processo produttivo, persino l’ordine da seguire nell’aggiunta delle materie prime dell’impasto, lo spessore centrale della pizza, le temperature del forno ecc.
Questo, però, non scoraggia il direttore tecnico, Cosimo Mogavero, che alla standardizzazione del processo produttivo della pizza tradizionale ha da sempre dedicato gran parte delle sue energie. Dal canto suo, neanche il direttore scientifico, Eugenio Luigi Iorio, che dalla sperimentazione in laboratorio trae la sua ideale linfa vitale, sembra particolarmente preoccupato dinanzi alla determinazione rigorosa degli oltre trenta parametri chimico-fisici che la norma prescrive di verificare.
Si lavora con impegno e con passione. E finalmente, il 18 luglio 2001, a Roma, presso la sede centrale della “Confederazione Italiana Agricoltori” (CIA), viene sfornata la prima verace pizza napoletana artigianale certificata. Quattro gustose margherite ancora fumanti vengono fatte recapitare ai massimi vertici dello Stato: il presidente della Repubblica Ciampi, il presidente del Consiglio Berlusconi e i presidenti delle Camere, Pera e Casini.
Madrina dell’evento la simpaticissima e napoletanissima Marisa Laurito, che mostra di apprezzare l’importanza storica del momento e commenta “Dopo la pizza, ora bisognerà certificare gli spaghetti!”. Lusinghieri gli apprezzamenti del mondo scientifico, con i commenti positivi del professore Carlo Cannella dell’ “Università La Sapienza di Roma“, noto per i suoi interventi a “Super Quark”.